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Sindrome del tergicristallo della bicicletta: cosa fare? Trattamento della sindrome del tergicristallo della bicicletta

Tutti i ciclisti (e, più in generale, chiunque sia mai salito su una bicicletta) conoscono bene il rischio di lesioni da caduta. Tuttavia, c’è una lesione, nota come “sindrome del tergicristallo” o, più scientificamente, “sindrome della banda ileotibiale”, che è meno conosciuta, ma molto comune tra i ciclisti.

Riepilogo :

Sebbene la sindrome del tergicristallo possa essere grave, non è inevitabile. Può essere trattata, purché non la si sottovaluti.

Che cos’è la sindrome del tergicristallo?

Per comprendere appieno cosa sia la sindrome del tergicristallo, iniziamo con un rapido richiamo alla biologia e alla biomeccanica. I muscoli sono collegati alle ossa da tendini. Pertanto, quando un muscolo viene utilizzato, provoca un movimento nelle ossa a cui è collegato dai tendini. Quando il muscolo si contrae, tira il tendine, che a sua volta tira l’osso. I tendini permettono quindi il movimento. È inoltre importante non confondere tendini e legamenti. Un legamento collega due ossa per fornire sostegno e stabilità all’articolazione.

All’esterno della coscia è presente un muscolo chiamato “tensore della fascia lata”. Si estende dall’osso dell’anca fino alla tibia, alla quale è attaccato. Percorre quindi l’intera coscia e il ginocchio. Il tendine che collega le ossa a questo muscolo è chiamato bandailiotibiale.

Quando si piega il ginocchio mentre si cammina, si corre o si pedala, questo muscolo e il suo tendine si muovono avanti e indietro. Si tratta del cosiddetto movimento del tergicristallo. Questo movimento ripetuto può causare lo sfregamento del tendine contro l’osso del femore. Questo sfregamento ripetuto provoca a sua volta l’infiammazione del tendine e vari gradi di dolore.

Quali sono le cause della sindrome da tergicristallo nei ciclisti?

Le cause della sindrome del tergicristallo nei ciclisti possono essere molteplici. Un allenamento troppo intenso, uno squilibrio posturale e muscolare legato a una posizione scorretta sulla bicicletta, una regolazione errata delle pedane o della sella o un movimento scorretto possono causare questa sindrome.

Tutte queste cause possono portare a uno sfregamento anomalo del tendine sul femore e a un’infiammazione. È importante prendere sul serio questa lesione, perché di lesione si tratta. Se non si presta attenzione, può solo peggiorare nel tempo, con conseguenze che possono arrivare fino all’interruzione totale dell’attività ciclistica.

Come viene trattata la sindrome del tergicristallo legata al ciclismo?

La prima cosa da fare non appena compaiono i sintomi è riposare. Successivamente, è necessario consultare un medico per stabilire una diagnosi. È meglio fermarsi che rischiare di aggravare la condizione. È importante capire che se non ci si ferma appena compaiono i primi dolori, si rischia di dover sospendere comunque l’allenamento e sopportare il dolore per diversi mesi.

Prima fase

L’uso di un impacco di ghiaccio (mai a contatto diretto con la pelle) ridurrà inizialmente l’infiammazione e il dolore. La sensazione di bruciore associata alla sindrome del tergicristallo può essere alleviata dal massaggio e dall’applicazione di una pomata antinfiammatoria, facilmente reperibile in farmacia. Anche lo stretching può contribuire a ridurre il dolore.

A seconda dell’evoluzione della sindrome e delle cause individuate, possono essere prescritte sedute di fisioterapia per aiutare a correggere la posizione che causa il problema, ad esempio.

Dopo una buona settimana di riposo, è il momento di riprendere l’attività fisica, anche se è bene evitare la corsa e la bicicletta. Il nuoto è l’attività ideale. Aiuta a rafforzare il ginocchio e a mantenere la forma cardio, evitando al contempo l’impatto e lo sforzo sulle ginocchia.

Seconda fase

Una volta che i sintomi sono scomparsi e il riposo ha fatto il suo effetto, è il momento di rinforzare i muscoli per evitare che la sindrome del tergicristallo si ripresenti.

Per non commettere errori, la cosa migliore è lavorare con un fisioterapista. L’obiettivo è rafforzare i muscoli delle gambe, in particolare il gluteo medio, i tendini del ginocchio e i quadricipiti. A tal fine, si possono utilizzare esercizi semplici come affondi o squat.

Terza fase: una ripresa graduale

Dopo queste due fasi di riparazione e preparazione, potete riprendere a pedalare molto gradualmente. Iniziate con corse relativamente brevi, non intense. Pedalate come se steste lavorando sulla resistenza, preferibilmente su un terreno pianeggiante. È importante non sforzarsi troppo e fare attenzione a eventuali recidive del dolore.

Scegliere la borsa sportiva giusta da portare con sé

Per le vostre sessioni di allenamento, è importante scegliere con cura la vostra borsa sportiva. Gli zaini da bici di Karkoa sono particolarmente pratici quando si va in giro in bicicletta. I loro molteplici scomparti vi permettono di riporre i vostri effetti personali come meglio credete. Potete trasportare l’attrezzatura sportiva separatamente dagli articoli da toilette o l’attrezzatura da lavoro in scomparti o tasche separate. Una copertura impermeabile della borsa può anche proteggere tutta l’attrezzatura dall’umidità e dalla polvere.

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